sabato 9 settembre 2017

Pizzo Giarolo (2443 m.) e Cima di Valpianella (2349 m) da Cusio località Sciòcc - Val Brembana - Lombardia

Il gruppo del Pizzo dei Tre Signori, localizzato tra il Passo di Salmurano e la Bocchetta di Trona, è senza alcun dubbio tra i più famosi e frequentati complessi montuosi delle Alpi Orobie Occidentali. Ciò nonostante, tra le sue articolate valli, è possibile incamminarsi su sentieri di grande solitudine, laddove stambecchi, camosci, gheppi, marmotte e poiane rappresentano incontri piuttosto comuni. Al di sopra di queste inesplorate valli emergono altrettante montagne sconosciute, raramente salite perché sopraffate dalla notorietà del Pizzo di Trona e del Pizzo dei Tre Signori, maggiormente ambiti per via delle quote superiori. Le mete odierne sono dunque il Pizzo Giarolo e la Cima di Valpianella (nota anche come Piazzotti Occidentale), fantastici pulpiti panoramici sul complesso montuoso sopracitato ma inevitabilmente all'ombra dello stesso. Eppur i panorami non mancano e risulteranno tanto inaspettati quanto stupefacenti sia sulle Alpi Retiche che sul gruppo Masino-Disgrazia nonché, durante buona parte della salita, sul gruppo dei Ponteranica-Valletto e sulla pianura Padana. Foto con Canon 6d, passeggiata del 3 Settembre 2017 in compagnia di mio papà (che continuo a portar in cuore). 

Note tecniche :

Difficoltà : E+ 

Dislivello : 998 metri 

Sviluppo : 12,20 Km 

Interesse : paesaggistico, faunistico, alpestre

Eventualmente, per avere un quadro più completo dell'area, consiglio di visionare i post sotto linkati 

https://manuelpermonti.blogspot.it/2015/10/lombardia-val-brembana-cima-di-val.html (Cima di Valpianella da Cusio località Sciòcc)

https://manuelpermonti.blogspot.it/2015/03/lombardia-val-gerola-pizzo-dei-tre.html (Pizzo dei Tre Signori per la cresta di Piazzocco)

Da Bergamo percorrere per intero la Val Brembana fino a raggiungere l'abitato di Cusio, oltre il quale, chiare indicazioni stradali conducono ai Piani dell'Avaro (strada transitabile esclusivamente previo pagamento di un ticket giornaliero pari a 2 euro, acquistabile in paese presso alcune attività commerciali oppure tramite la macchinetta distributrice di biglietti posta al termine dell'abitato). Raggiunto in automobile un tornante destrorso noto come località Sciòcc (facilmente identificabile per via di numerose paline segnavia che indicano i sentieri), si posteggia l'autovettura e ci si incammina su di una scalinata che introduce nel bosco ceduo (segnavia 108 per Rifugio Benigni). Il sentiero, agevole e pianeggiante, conduce senza possibilità di errore alla Baita Valletto e successivamente, con percorso più accidentato, alla Fonte San Carlo (1775 metri). Poco oltre questa località, si presenta un bivio non segnalato, presso il quale abbandoniamo il sentiero 108 per il Rifugio Benigni, e scendiamo a guadare il torrente indirizzandoci con decisione verso Occidente. Siamo nel settore meridionale della Conca di Salmurano e tale sentiero, noto come "Sentiero dei Vitelli" consente di evitare il canale che conduce al Rifugio Benigni fungendo anche da raccordo con il Sentiero delle Orobie (101) per chi va indirizzandosi al Rifugio Grassi. Davanti a noi è evidente l'ampio vallone che andrà interamente risalito e nella cui parte superiore è facile avvistare camosci e stambecchi dato l'isolamento del luogo. Il sentiero (108 b), franato in numerosi punti, non presenta particolare esposizione ma risulta accidentato soprattutto sulla sinistra orografica della valle, laddove i pendii si fanno più scoscesi. In circa un'ora si arriva ad intersecare il 101 (palina segnavia) che andrà seguito sulla sinistra per raggiungere una prima incisione rocciosa oltre la quale è visibile, alla nostra destra, la Bocchetta di Trona (2092 metri). Raggiunta quest'ultima, bisogna proseguire sul 101 (segnavia per il Pizzo dei Tre Signori) fino a rimontare una prima elevazione su cui sorge un grande ometto di pietre e da cui è eccezionale il colpo d'occhio sui laghi di Trona e Zancone. Con percorso obbligato, sul filo della dorsale spartiacque, si perde quota in direzione di una depressione laddove è indispensabile abbandonare il sentiero 101 e risalire una cresta che, priva di tracce ma facilmente percorribile (mantenersi sul lato meridionale perché il Settentrionale precipita), conduce alla vetta del Pizzo Giarolo. Ridiscesi ora alla Bocchetta di Trona ed al precedente intaglio roccioso, ci si riporta laddove il "Sentiero dei Vitelli" andava ad intersecarsi con il "Sentiero 101". Proseguendo in direzione Settentrionale, con numerosi saliscendi, si arriva quindi al Rifugio Benigni (2222 metri), distante circa 45 minuti dall'intaglio sopracitato. Alcune paline segnavia invitano infine a seguire la comoda traccia che, mantenendosi sulla sinistra del Lago Piazzotti, sale all'evidente croce posta sulla Cima di Valpianella. Per la discesa, raggiunto nuovamente l'edificio sopracitato, si prosegue sul sentiero 108 fino a raggiungere l'apice di un canale roccioso. Con passaggi di I°, su roccia spesso umida per via del torrente che scorre al suo interno, si perdono un centinaio di metri fino a guadagnare il lembo Nordoccidentale della Conca di Salmurano. Un'ampio arco permette di riportarsi laddove, durante la salita, avevamo abbandonato il 108 in favore del "Sentiero dei Vitelli". Non resta quindi che riportarsi comodamente al tornante in località Sciòcc.



Sul sentiero 108 poco oltre la Baita Valletto


Il vallone che andremo a risalire così come appare dal bivio tra il 108 ed il 108 b


In ombra, l'intaglio che andremo a raggiungere per portarsi successivamente alla Bocchetta di Trona. Nell'immagine è visibile anche, sulla dorsale innevata, il primo ometto oltre il quale si andrà poi verso il Pizzo Giarolo. La foto è scattata dall'intersecazione tra il "Sentiero dei Vitelli" ed il 101


Il vallone risalito con il "Sentiero dei Vitelli" così come appare dall'intaglio roccioso


Il Monte Disgrazia


Forti venti sulle Alpi Retiche


Il Gruppo Piazzotti - Torrione di Mezzaluna, così come appare dal primo ometto


Dal sentiero 101 che scende verso la depressione di cresta, ecco apparire i Piani dei Resinelli con alle spalle le montagne del Triangolo Lariano


Lago di Zancone (naturale) e Lago di Trona (artificiale)


Panorama dalla dorsale


Trona e Falso Trona dalla vetta del Pizzo Giarolo


Cima di Valpianella (o Piazzotti Occidentale) dalla cresta del Pizzo Giarolo


L'incudine rocciosa del Monte Valletto così come appare dalla vetta del Pizzo Giarolo


Panorama


Escursionisti presso la tavola orientativa nei pressi del Rifugio Benigni


Pizzo dei Tre Signori così come appare dalla Cima di Valpianella


Panorama sul Monte Valletto ed la testata della Val Brembana


Escursionisti in vetta alla Cima Piazzotti Orientale


Il Pizzo Gairolo come appare dalla Cima di Valpianella


Pizzo Mellasc


Il Gruppo dei Diavoli


Pizzo Arera


Alpi Orobie Bergamasche


Il canale di discesa del Rifugio Benigni. Alla prossima...

martedì 29 agosto 2017

Monte Glacier (3186 metri) da Dondenaz - Valle di Champorcher - Valle d' Aosta

Nota per essere la più alta delle montagne che fanno da corona al Vallone di Champorcher, il Monte Glacier offre uno splendido panorama dalla sua vetta, rappresentando a mio giudizio uno dei migliori belvedere Valdostani. Cervino, Emilius, Monte Rosa, Gran Combin, Tersiva, Aletschhorn, Dent d'Herèns, Gran Paradiso, i tanti laghi del Vallone di Champorcher (tra cui spicca il Lago Miserin) ed i bellissimi specchi d'acqua del Parco del Monte Avic (con particolare menzione per il Lago di Magheron e per il Gran Lac) sono solo alcune delle innumerevoli attrazioni che ammaliano gli occhi dell'escursionista disposto a salire su questa vetta. Tutto è incredibilmente a portata d'occhio e risulta di una bellezza così rara che, in considerazione del minimo dispendio di energie per raggiungerne la sommità, dovrebbe considerarsi un "must" per qualsiasi amante della montagna. Fatta eccezione per la parte terminale dell'escursione, dove si attraversa una pietraia e si percorre brevemente una cresta mai troppo esposta, si potrebbe benissimo definire una splendida passeggiata alla portata di qualsivoglia escursionista. Gita del 20 Agosto 2017 in compagnia di Enrico, Sebastiano ed Enzo, foto con Canon 7d mark II... 

Note tecniche :

Difficoltà :  EE (a mio giudizio è decisamente sovrastimata la difficoltà di questo monte stando alle recensioni su internet ed alle stesse paline segnavia poste sul sentiero)

Dislivello : 1214 metri 

Sviluppo : 13,5 Km 

Interesse : paesaggistico, faunistico, glaciologico

Usciti dalla A5 a Pont St. Martin ci si indirizza verso Aosta fino ad oltrepassare il celebre Forte Bard. Seguendo le chiare indicazioni per la Valle di Champorcher, si entra nel paese di Hone e si imbocca la Sr2 che conduce senza possibilità di errore a Dondenaz, posta a circa 4 km di sterrato dall'abitato di Champorcher. Posteggiata l'autovettura in prossimità delle numerose paline segnavia, ci si abbassa verso il torrente Ayasse e si percorre monotonamente una strada interpoderale che, dapprima lambisce il Rifugio Dondena, e successivamente va indirizzandosi verso il Lago di Miserin, laddove sorge l'omonimo rifugio (la traccia gps che ho pubblicato non segue la strada sterrata poiché ho seguito un sentiero che tagliava i pascoli). Giunti dopo venti minuti di cammino ad una conca (Pian Enseta) è visibile sulla nostra destra un ponticello malridotto che permette di attraversare il torrente sopracitato. E' qui che ha inizio il percorso per il Monte Glacier (palina segnavia 8c). Innalzandosi in maniera molto regolare per i ripidi pendii meridionali del Mont Delà ed ignorando il bivio per il Col Fenìs ed il Col Pontonnet, si raggiunge dopo un'ora di cammino un piccolo terrazzo erboso (foto numero 3), oltre il quale finalmente le pendenze si abbattono e si entra in ambiente di alta montagna. Con percorso mai faticoso si attraversa quindi una pietraia, dalla quale si gode un buon panorama sul Lago Gelato, fino a guadagnare il Col Fussy, splendida finestra sulla Val Clavalitè. Il sentiero prosegue nel macereto posto alle pendici meridionale del Monte Glacier, compiendo un'ampio giro che permette di attraversare l'intera conca, spesso colma di stambecchi e camosci. E' questo il passaggio meno agevole dell'intera escursione poiché una volta raggiunta la spalla Sudorientale della montagna, con pendenze decisamente maggiori, si guadagna la cresta Orientale del Monte Glacier. Gli ultimi metri risultano estremamente aerei ma privi di qualsivoglia difficoltà e ci condurranno alla modesta croce lignea di vetta, posta a 3186 metri di altezza. Discesa per lo stesso itinerario di salita.



Traccia gps


Rifugio e Lago Miserin così come appaiono dalle pendici meridionali del Mont Delà


Breve sosta sul terrazzo erboso citato in relazione e posto a meridione del Mont Delà


Sulla destra, le sgraziate forme del Monte Glacier


Alle nostre spalle il Mont Delà così come appare dalla pietraia posta sul versante meridionale del Glacier


Panorama sul Parco del Monte Avic dalla cresta Orientale del Monte Glacier


Croce di vetta del Monte Glacier


Da questa immagine è comprensibile la parte superiore dell'itinerario percorso. Sotto di noi il ghiaione meridionale del Monte Glacier che va a morire nei pressi del Colle Fussy, posto alla base della cresta Nordest del Mont Delà, Sulla destra, ben più alta, la Tersiva con il suo malridotto ghiacciaio


Gran Paradiso 


La poderosa mole del Monte Emilius nasconde in parte il massiccio del Monte Bianco


I fantastici laghi del Parco Monte Avic 


Dai Lyskamm (a sinistra) alla Piramide Vincent (estrema destra)


Cervino e Aletschhorn


Gran Combin


Panorama dalla cresta Occidentale del Monte Glacier


I colori turchesi del Lago Magheron


Lyskamm Orientale e Punta Dufour


Le foschie, fortunatamente, non sfondano il versante meridionale del Vallone di Champorcher. Esse sono il vero problema di quest'area, spesso invasa dai vapori che non permettono di apprezzare la grandiosità di questi panorami


Giovane stambecco


Camoscio in fuga


Ermellino...Alla prossima...

giovedì 17 agosto 2017

Corno Bussola da Estoul (3023 metri) - Val d'Ayas - Valle d'Aosta

Dal punto di vista orografico l'altopiano di Palasina rappresenta un'eccezione nello spartiacque tra la Val d'Ayas e la Valle di Gressoney. Punta Valfredda, Monte Bieteron, Monte Chiapa e Corno Bussola rappresentano i quattro angoli di questo acrocoro ricco di acqua e posto perpendicolarmente rispetto allo sviluppo vallivo principale. Una serie di sbarramenti naturali, particolarmente evidenti nel settore meridionale dell'area, hanno permesso inoltre la formazione di numerosi laghi, ricca premessa per una gita dal non solo interesse escursionistico. Delle quattro vette sopracitate, la meta odierna rappresenta la maggiore elevazione dell'altopiano di Palasina ed offre dalla sua rocciosa vetta uno stupefacente colpo d'occhio sul Gruppo del Monte Rosa, sulla Valle Centrale e su un'infinita serie di "colossi" Alpini, tra cui spiccano per notorietà il Monte Cervino, il Monte Bianco, il Dent d'Herèns, il Gran Combin ed il Gran Paradiso. Collocato dunque nel settore Nordoccidentale di questo plateau, il Corno Bussola è da considerarsi, grazie alla sua posizione centrale nella Val d'Ayas, uno dei più grandiosi belvedere delle Alpi Pennine. L'inconfondibile profilo che gli appartiene, caratterizzato dalla lunga cresta Orientale che muore in prossimità del Colle di Palasina, non deve assolutamente incutere timore poiché i due versanti di salita, seppur scoscesi e con brevi passaggi attrezzati, presentano difficoltà tecniche davvero contenute. L'unico "scotto da pagare" per godere di questi straordinari panorami è un certo impegno fisico per via del chilometraggio di poco superiore ad una normale escursione di montagna. Gita del 13 Agosto 2017 in compagnia di Enrico, foto con Canon 7d mark II in attesa di riscattare la mia amata Full Frame... 

Eventualmente, per avere un quadro più completo della Conca di Palasina, consiglio di visionare i post sotto linkati che riguardano differenti ascese alle vette di quest'area:

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/08/punta-valnera-2754-m-da-estoul-val.html (Punta di Valnera con anello per i laghi di Estoul)

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/10/corno-vitello-3057-m-e-anticima-sud-da.html (Corno Vitello da Estoul)

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/10/rifugio-arp-2446-m-da-estoul-con-anello.html (Rifugio Arp da Estoul)

https://manuelpermonti.blogspot.it/2016/10/lago-della-battaglia-lago-brenguiez.html (Anello dei Laghi di Palasina con partenza dal Rifugio Arp)

Note tecniche :

Difficoltà :  EE

Dislivello : 1089 metri (calcolato dalla stazione a monte degli impianti)

Sviluppo : 14,05 Km (calcolato dalla stazione a monte degli impianti)

Interesse : paesaggistico, faunistico

Usciti a Verrès dall'autostrada A5 Torino-Aosta, si prosegue in direzione della Valle d'Ayas fino ad arrivare al borgo di Brusson. Oltre quest'ultimo abitato, chiare indicazioni stradali suggeriscono di seguire a destra per Estoul, per raggiungere un tornante destrorso, laddove, sulla sinistra, è visibile la piccola stazione della seggiovia (ampie possibilità di parcheggio dato che utilizzeremo oggi gli impianti di risalita). Giunti comodamente a monte (si risparmiano circa 200 metri di dislivello su noiosa strada sterrata), si oltrepassa una graziosa casetta in legno e si attraversano le baite dell'Alpe Chavanne, oltre le quali è da ignorare una deviazione sulla sinistra (trattasi di una strada poderale che perde quota in direzione del torrente Messuère). Mantenendosi dunque sulla destra si entra nel vallone di Palasina (è a sua volta da tralasciare la deviazione per il Lago Litteran, facilmente raggiungibile in dieci minuti dal bivio) e si guadagna quota fino a raggiungere un enorme macigno, laddove la poderale si biforca. E' qui presente una palina segnavia che invita a non indirizzarsi sulla poderale 5F in direzione del Rifugio Arp ma di proseguire diritto guadando il torrente Messuère (segnavia 3C per il Corno Bussola). Dopo alcuni tornanti è finalmente possibile abbandonare la strada sterrata ed utilizzare un comodo sentiero che permette di raggiungere l'Alpe Palasina, superata la quale si perviene al bellissimo Lago della Battaglia. Costeggiando ora la sua sponda Nordorientale, si prosegue sul sentiero 3C fino a lambire le splendide acque del Lago Pocia. Un impennata del sentiero conduce infine al Lago Lungo, le cui acque turchesi lo rendono indubbiamente il più bello di questa serie di specchi d'acqua. Con percorso pressoché obbligato, ci si porta ora su di una balza erbosa piuttosto ripida, rimontata la quale, per traverso esposto su sfasciumi, si giunge al Colle Bussola (2824 metri). Una paretina alta circa dieci metri viene quindi superata grazie all'ausilio di pioli, scale e qualche corrimano. Chi soffre di vertigini potrebbe patire l'esposizione sul versante Occidentale ma in realtà il passaggio è tanto facile quanto sbrigativo. Con dunque il Colle Bussola alle spalle, il sentiero risale una ripida dorsale erbosa per indirizzarsi verso una zona di sfasciumi piuttosto instabili. Un ultimo breve risalto roccioso viene vinto con facile arrampicata (non esposta). Pochi metri di ampia cresta e si raggiunge infine la croce di vetta. Discesa per lo stesso itinerario di salita fino alla base della ripida balza erbosa che ha sviluppo dal Lago Lungo. Con attenzione, si scorgerà sul lato Sudorientale un segnavia dipinto su roccia. E' dunque da seguire il sentiero 3B che, con breve e panoramico percorso conduce al Colle Bringuez, spettacolare pulpito panoramico sul lago omonimo. Non resta infine che perdere quota sul versante Orientale del passo per toccare la sponda meridionale del Lago della Battaglia, raggiunto il quale si ripercorreranno gli stessi passi dell'andata.




Traccia gps


Enrico sul sentiero per i Laghi di Palasina


Il Corno Bussola


Lago della Battaglia


Il sentiero che sale ripido dal Lago della Battaglia al Lago Lungo


La luna accompagna i nostri passi verso il Lago Lungo


Passaggio presso il Lago Pocia, posto tra il Lago della Battaglia ed il Lago Lungo


La ripida dorsale che, dal Colle Bussola conduce in vetta al Corno Bussola


Il sentiero risale una ripida balza erbosa poco oltre il Lago Lungo


Il traverso che, rimontata la balza erbosa, conduce al Colle Bussola, facilmente distinguibile in questa immagine


Il breve passaggio attrezzato nei pressi del Colle Bussola


Oltre il Colle Bussola, uno sguardo all'indietro


Panorama, purtroppo coperto, verso l'intero gruppo del Monte Rosa


Da sinistra, Testa Grigia e Monte Pinter


Il malridotto ghiacciaio del Lys


Panorama dalla vetta del Corno Bussola


Lago Pocia (in basso a sinistra) e Lago della Battaglia come appaiono dalla vetta del Corno Bussola


Anche il Cervino è purtroppo coperto dalle nubi basse


Gobba di Rollin


Panorama dalla vetta


Croce di vetta e Vallone Centrale


Lago Lungo


Il passaggio attrezzato come appare dalla sua parte superiore. L'esposizione non è poi così eccessiva come si comprende da questa fotografia


Dal sentiero 3B per il Colle Bringuez, l'intera conca di Palasina si pone davanti all'escursionista. Da sinistra, Punta Palasina, Punta Valfredda, Punta di Valnera ed all'estrema destra il Monte Bieteron


Vagamente dalla forma a cuore, il Lago Bringuez come appare dall'omonimo colle


Il bellissimo Corno Vitello dalla caratteristica forma a pinna. 


Rifugio Arp e Lago Lungo


Lago Lungo e Punta di Valnera. Alla prossima...