domenica 18 ottobre 2015

Cima di Valpianella (2349 m.) via Benigni da Cusio località Sciocc - Val Brembana - Lombardia

Tra i più celebri rifugi dell'intero arco Alpino, il Benigni (2222 m.), inaugurato nel 1984 dal Cai Alta Val Brembana, è garanzia da sempre di indimenticabili ricordi per chiunque vi si avvicini. In considerazione della facile accessibilità e del minimo sviluppo di questo itinerario, ha dell'incredibile la serie di opportunità che vengono offerte al viandante. Stambecchi, camosci e marmotte pullulano in gran numero questa sezione prealpina, i laghi osservabili dal sentiero (o dall'eventuale vetta) sono innumerevoli, le fioriture primaverili hanno dello straordinario, infine, la stalla del Valletto offre la possibilità di acquistare formaggi di eccezionale qualità. L'eventuale raggiungimento della vetta di Val Pianella, nota anche come Cima Piazzotti, è il perfetto coronamento di una giornata che difficilmente non potrà ripagare della poca fatica necessaria per godere di panorami straordinari. La salita è facile e priva di difficoltà, ad eccezione del canalino che risale al Rifugio, cui è necessaria la solita dovuta attenzione. Passeggiata del 7 Settembre 2013 in compagnia di Enrico, foto con Sony Alpha 390...

Note tecniche :

Difficoltà : E (prestare la dovuta attenzione nel ripido canalino roccioso, comunque mai esposto e ben gradinato)

Dislivello : 835 metri

Sviluppo : non avendo dietro il gps non ho purtroppo un dato attendibile

Interesse : faunistico, botanico, paesaggistico, rurale

Raggiunto il paese di Cusio, in Alta Val Brembana, si prosegue per i Piani dell'Avaro evitando però di raggiungerli. Infatti, poco oltre un tornante destrorso, si trova sul lato sinistro del ciglio stradale un evidente scalinata in pietra con annessa palina segnavia (vedasi fotografia per meglio comprendere), presso la quale è possibile parcheggiare l'autovettura. Risalita la scalinata (segnavia 108 per Fonte San Carlo, Rifugio Benigni), ci si trova immersi nel bosco fino a traversare una pietraia e portarsi nei pressi della Baita (o Stalla) del Valletto. Solito cordiale saluto al Signor Amilcare, proprietario dell'alpeggio Valletto, poi diritti e senza possibilità di errore fino alla fonte San Carlo ove è impossibile non incontrar stambecchi che qui quotidianamente scendono per abbeverarsi (ogni volta che vi sono transitato ne ho visti, ovviamente a condizione di un orario "non troppo trafficato da escursionisti"!!). Ci si inoltra quindi nell'ampio ed ameno pianoro delimitato a Ovest dalle bastionate del Pizzo San Giacomo e dalla Bocchetta di Trona, evitando di indirizzarsi però verso di essi tramite il sentiero che si dirama sulla sinistra del 108 (corrisponde al sentiero dei Vitelli, che permette di evitare il canalino roccioso per il Benigni o eventualmente un giro ad anello). Arrivati sulla verticale del Passo di Salmurano (2017 metri), che mette in comunicazione con la Valtellina, è possibile eventualmente raggiungerlo salendo queste poche decine di metri su agevole sentiero. Viceversa, per chi non fosse interessato a questa rapida digressione, ci si indirizza verso il canale roccioso che bisogna risalire con attenzione perché un poco ripido ed eventuali smottamenti arrecherebbero non pochi danni alle persone sottostanti. Superato questo passaggio, si incrocia il sentiero sopracitato dei Vitelli, e con numerosi serpentoni si risale comodamente al Rifugio Benigni, posto su di una terrazza rocciosa ed in privilegiata posizione panoramica sulle Alpi Retiche. Per la vetta, già osservabile a Sudovest del rifugio, si lambisce il versante meridionale del Lago Piazzotti e per facile cresta si toccano i 2349 metri odierni (circa mezz'ora dal Benigni). Non fosse per le foschie odierne e l'acqua che prenderemo poi, sarebbe fantastico il colpo d'occhio sul Pizzo dei Tre Signori, sul Torrione di Mezzaluna, sul Pizzo San Giacomo, sui Denti della Vecchia ma anche sui Laghi di Trona, Zancone, Piazzotti ecc....Discesa per l'itinerario di salita....



Cartina del percorso


Poco oltre un tornante destrorso della strada che da Cusio sale ai Piani dell'Avaro, ecco apparire i chiari segnavia e la scalinata che dovremmo risalire per inoltrarci nel bosco


Enrico presso la Stalla del Valletto...


...ove un saluto al Sig. Amilcare è d'obbligo!!!


Per non parlare poi dell'acquisto dei suoi formaggi, altro che quelle cagate inodore, incolore e infarcite di conservanti che provano a vendere nei supermercati!!! Ps... Ovviamente noi 3 Kg nello zaino, ma che bontà!!!


La valletta alle spalle della Stalla sopracitata. Questa presenta una rada traccia perché pochissimi vi si inoltrano, dato che conduce con maggiori difficoltà alla cresta Ovest del Monte Valletto. In realtà, nel giusto periodo, rappresenta un fantastico angolo di Orobie strapieno di marmotte e camosci!!!


Dal sentiero 108 è osservabile il Vallone dei Vitelli, ove si sviluppa l'eventuale variante per l'omonimo sentiero. I monti visibili sono, a sinistra il Pizzo San Giacomo, al centro il Pascaniello, mentre a destra la Bocchetta di Trona. In basso, l'amena conca a Sudest del Passo di Salmurano


Evidente il canalino roccioso da risalire per il Benigni...


...che risulta però agevole e ben gradinato...


... e dalla cui terrazza superiore è osservabile parte del sentiero percorso


I numerosi tornanti che si sviluppano oltre il canalino e che agevolmente conducono al Rifugio Benigni


Gli "alpinistici" Denti della Vecchia (Foto di Enrico)


Il tempo va peggiorando come giungiamo al Rifugio Benigni...


...dunque a passo spedito mi indirizzo verso la cresta della Cima di Val Pianella


Dalla cui vetta il panorama oggi ha poco da dire. Si riesce giusto ad osservare il Lago Piazzotti...


...si intravedono il Tronella ed il Torrione di Mezzaluna...


...ed i laghi di Trona e Zancone


Anche la vicina Bocchetta di Trona risulta poco identificabile per via delle foschie persistenti


Il Lago Piazzotti


Il Rifugio Benigni sormontato al centro dalla Cima di Val Pianella ed a destra dai contrafforti meridionali del Torrione di Mezzaluna


Ridiscendiamo il canalino con estrema cautela per evitare smottamenti


Una rapida schiarita sul Gruppo del Valletto (Foto di Enrico)


Enrico nel canalino...


...mentre io l'osservo


Rapida divagazione sul Passo di Salmurano...La brutta giornata, meteorologicamente parlando, non può che far risaltare ulteriormente la bellezza dei mie pantaloni rossi (dedicata a tutti i soci del BRMT!!!)


Genziana germanica


Genziana minore


Qui, tutta la dolcezza della natura, di cui spesso dimentichiamo gli insegnamenti...Questo stambecco, nonostante la giovanissima età, andava per rocce come una Ferrari!!!!


Siamo nei pressi della Fonte San Carlo che, come dicevo nella relazione, è sempre garanzia di incontri eccezionali...


Lei è la mamma del piccolo sopra in fotografia


Nel frattempo, sempre presso la Fonte San Carlo, un fischione attira la nostra attenzione ed ecco là una bella marmotta far mostra di sé...


...nel frattempo, la mamma del piccolo, probabilmente allarmata, ha perso quota in un batter d'occhio, avvicinandosi al piccolo...


...che puntualmente va a proteggere


Se comprendessimo da loro ciò che con le parole non riescono ad esprimere....


Il Monte Aralalta ed il Pizzo Baciamorti


Il Monte Cancervo


Un mio desiderio ancora incompiuto, il Monte Valletto...Alla prossima...

8 commenti:

  1. Incredibili calzoni rossi, definiti da Pinocchio da un tuo caro amico, un 5 dal prof. per Genziana comune, si tratta di asclepiadea.

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  2. Imbarazzante! Correggo subito, hai al solito ragione dato che sono andato a controllare! Incredibile la conoscenza che hai dei fiori e non solo! Rimandato a settembre, 4 per i pantaloni! ;-)

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  3. Come il solito .. .. ..
    bel giro e splendide foto ! Lo stambecchino poi .. .. .. è super

    Salutoni ! :-)

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    1. Ciao Graziano, mi auguro tutto bene dalle tue parti? Stai facendo qualche giro o batti la fiacca? :P

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  4. Fantastico incontrar le montagne, sempre ogni volta in modo di diverso, ogni volta un pò di più... Bella salita e incontri da batticuore :)

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    1. Sembra strano a dirsi Barbara, ma non sono ancora stanco di questa vita di sacrificio e isolamento, anzi apprezzo sempre più la bellezza e l esistenza errante che sempre più volentieri vado conducendo. Preferisco il sentiero oscuro, arduo e difficoltoso alla strada asfaltata, preferisco un cielo stellato al soffitto di casa, preferisco ed amo la pace profonda della natura allo scontento generato dalle metropoli... Un caro saluto...

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  5. Sposo ogni tua singola affermazione...
    Da tre anni vivo in una grigia città di pianura (esperienza per me nuova, avendo sempre vissuto tra la collina e piccoli paesi immersi nella natura). Da tre anni mi do con ancora più fame e sete alla fuga in montagna, per sfuggire al cemento e all'orizzonte chiuso da palazzi .. Ne soffro un casino, ne va della qualità di tutto il mio pensare... Mi ritengo comunque fortunata per aver la forza d'animo di non arrendermi al presente, cercando di ritagliare quelle ore preziose all'interno della settimana per cercare quanto mi faccia star bene veramente. Ma è fatica: non il salire per sentieri :) ma il continuo macinar Km per viaggiare in direzione monti :)) Spero di mantenere forza e sostanze per continuare a farlo!

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    1. Citando parole che non mi appartengono ma che, pienamente condivido, le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza ed inevitabilmente i caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici... Un caro saluto...

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