domenica 23 agosto 2015

Monte Laione (2757 m.) da Malga Cadino - Valle di Cadino - Lombardia

Esteso su di una superficie di circa 51 mila ettari quadrati, il Parco dell'Adamello è localizzato sulla sinistra idrografica della Val Camonica. In quest'estesa ed estremamente articolata area geografica ha sede il più vasto ghiacciaio d'Italia, stimato in circa 18 mila metri quadrati, la cui particolare conformazione a raggiera ha originato dall'acrocoro culminante una serie di catene montuose che si suddividono nei sottogruppi del Baitone, del Frisozzo e del Blumone. Per comprendere l'ammaliante unicità di questi paesaggi, è indispensabile, seppur superficialmente, far riferimento alla litologia ( è la scienza che studia le rocce), poiché la varietà geologica presente all'interno di questo territorio rende il Parco dell'Adamello un esempio piuttosto raro nel contesto mondiale. Calcari, porfidi, scisti e dolomia sono solo alcune delle varietà di roccia qui presenti, ma si trova nella tonalite la chiave di lettura della morfologia del territorio. Nota infatti per essere la roccia più "giovane" dell'area, ma allo stesso tempo dura, compatta e priva di qualsivoglia frattura, la tonalite ha disegnato tutta una serie di affilate creste che donano al Gruppo dell'Adamello un aspetto tanto unico quanto massiccio. Originatasi tra i 30 ed i 40 milioni di anni fa in seguito alla cristallizzazione del magma che risaliva dalle viscere della Terra, la tonalite ha assunto un ulteriore caratteristica, l'impermeabilità, che ha inevitabilmente associato il tema dell'acqua a quello del parco. Spettacolari cascate, impetuosi torrenti e la presenza di 50 laghi non possono dunque passare inosservati. Ed allora non resta che indirizzarsi verso il settore meridionale del parco in quel gioiello naturalistico qual'è la Valle di Cadino, per introdursi all'interno di un paesaggio capace di testimoniare grazie ai numerosi dossi montonati, archi morenici, torbiere e specchi d'acqua quanto sopra descritto. L'escursione è del 21 Agosto 2015, foto con Sony Alpha 390...

Eventualmente, per avere un quadro più completo della Valle di Cadino, consiglio di visionare il post sotto linkato che riguarda la salita alla Cima delle Terre Fredde ed alla Cima Galliner che hanno buon tratto in comune con la salita alla vetta del Monte Laione : https://manuelpermonti.blogspot.it/2015/08/lombardia-valle-di-cadino-monte-laione.html

Note tecniche :

Difficoltà : E 

Dislivello : 875 metri

Sviluppo : 14  Km

Interesse : paesaggistico, floreale, storico militare


Salendo dalla Val Camonica, in prossimità del paese di Esine, si abbandona la statale indirizzandosi a destra verso l'abitato di Bienno, oltre il quale la strada si inerpica fino a raggiungere il Passo di Crocedomini. Superato il valico bisogna ora indirizzarsi  verso il Goletto del Cadino, oltre il quale si perde rapidamente quota sino a raggiungere una splendida distesa prativa ove sorge la Malga di Cadino della Banca. Poco oltre questo edificio noto per gli ottimi formaggi, si stacca sulla sinistra una strada sterrata, percorribile solo con 4x4, capace di condurci alla base della caratteristica conformazione calcarea della Corna Bianca. Un limitato parcheggio permette di abbandonare la macchina alla base di questo spettacolare sperone roccioso. Ci si incammina dunque su di un'ampia mulattiera che regala splendidi scorci sul Monte Frerone, sui piccoli Laghetti delle Moie (oramai prosciugati!!) e sul Lago Nero di Cadino. Senza possibilità di errore, tralasciando un sentiero che si stacca sulla destra (lo percorreremo in discesa), ci si porta agevolmente e senza troppa fatica al Passo della Vacca (2359 metri), caratterizzato da un particolare masso dalle sembianze bovine. Da questo valico è davvero impressionante la sagoma del Cornone di Blumone, alla sinistra della quale è già visibile la destinazione odierna.  Tra macereti e detriti, bisogna ora indirizzarsi su comodo sentiero verso la diga del Lago della Vacca, presso la quale sorge lo splendido rifugio Tita Secchi (circa 1 ora dalla partenza). Anche qui, impossibile sbagliare: alla sinistra di questa costruzione ha inizio un ampio sentiero (segnavia Alta Via 1) che in  circa 45 minuti conduce al Passo del Blumone, ampia ed evidente sella compresa tra l'omonimo Cornone (a destra) ed il Laione (a sinistra). Si tenga presente che, nonostante il sentiero sia ottimamente tenuto, questo attraversa caotiche pietraie sulle quali è comunque consigliabile porre un minimo di attenzione. Dal passo, volgendo a Nord, bisogna indirizzarsi verso dei visibili ruderi militari (casermette), superati i quali si punta l'evidente cresta meridionale del Monte Laione: le difficoltà sono sempre contenute, la cresta è piuttosto ampia e mai esposta ad eccezione degli ultimi metri. Giunti infatti presso una panoramicissima anticima, nella quale trovano unione la cresta sud e la cresta ovest della montagna, si apre un fantastico baratro sul versante nordoccidentale della montagna. La presenza infatti di numerose capre non ci ha permesso di percorrere integralmente l'ampia cresta (piena di scivolosi escrementi), dunque ci siamo portati appena sotto di essa e con attenzione abbiamo toccato la bella ed armoniosa madonnina di vetta (3 ore con tutta calma dalla partenza). Nonostante le dense foschie che salgono rapidamente dalla Val Caffaro, e che porteranno ad un rapido cambiamento del meteo, il panorama è di primissimo livello, vedasi le fotografie per credere. Per la discesa abbiamo sfruttato una piccola variante a partire dal Passo della Vacca. Evitando dunque di percorrere nuovamente la mulattiera del rifugio, ci siamo indirizzati verso le creste di Laione al di sotto delle quali si sviluppa un panoramico sentiero. Prestate orecchio a eventuali scariche di sassi dall'alto perché il sentiero corre vicinissimo a queste friabili pareti rocciose. Un grazie infine a Cristian, ragazzo bresciano che, dopo una lauta colazione al rifugio in nostra compagnia, ha passato l'intera giornata con noi....



Cartina....



Un posto fantastico dove lasciare l'automobile, purché 4x4!!! Siamo sotto la formazione calcarea della Corna Bianca e di fronte a noi si staglia la splendida sagoma del Monte Frerone. Alla destra di questa immagine ha inizio la mulattiera per il Rifugio Tita Secchi


Il buon Pietro con alle spalle la sagoma acuminata della Corna Bianca


Ancora in ombra ed al centro della fotografia il Passo della Vacca


Il bellissimo panorama che si gode salendo al Passo della Vacca


Al centro della fotografia, il Passo di Valfredda


Una volta varcato il Passo della Vacca ci si porta presso l'omonima diga


Pietro in prossimità del Rifugio Tita Secchi. Alle sue spalle il Lago della Vacca sormontato dalla Cima delle Terrefredde e dal Monte Galliner


Un grandangolo verso il rifugio dal sentiero di salita per il Passo di Blumone


Pietre, macigni e sassi...Così sarà l'intera tratta che dal Tita Secchi, conduce al Passo del Blumone...


...ma il panorama fa dimenticare ogni eventuale fatica. Sulla linea dell orizzonte, al centro, il Monte Frerone, mentre a destra, la Cima delle Terrefredde e il Monte Galliner


L'ampia sella del Passo del Blumone con alla sua sinistra il Monte Laione


Finalmente alla base della cresta Sud del Laione. La prospettiva non permette però di osservare la vetta


Gradevoli incontri sulla cresta meridionale del Laione


Ed eccoci agli ultimi metri...Le capre non ne volevano sapere dunque ci siamo abbassati sulla sinistra su di una comoda cengia fino alla madonnina di vetta


La vetta del Monte Laione


Cristian, incontrato al Tita Secchi, sull'anticima del Monte Laione...


...ed eccolo impegnato negli ultimi divertenti metri per raggiungere i 2757 metri di oggi!!!


Credo nessuna dicitura possa rendere idea di un momento così sereno...


Dalla vetta del Monte Laione, la bellissima cresta settentrionale che si dirige verso la Cima del Mare


Il Passo del Termine, così come appare dalla vetta del Laione. L'intera area è disseminata di ruderi militari, casermette, trincee, torri...E' questa una zona di elevatissimo interesse storico militare


Finalmente, e dico finalmente, una delicatissima e graziosissima scultura in vetta ad una montagna


L'imponente Cornone di Blumone, maggiore elevazione del gruppo, così come appare dalla vetta del dirimpettaio Monte Laione


Il Lago della Vacca, come appare dall'anticima del Monte Laione


La vetta come appare dall'anticima. Per i più attenti, sulla sinistra, in luce ed ombra, la pala rocciosa del Pizzo Badile Camuno


Super Pietro sull'anticima del Monte Laione


Si scende ancora tra roccie e pietre...


...fino a raggiungere nuovamente il Passo del Blumone, caratterizzato da numerosi segnavia


Splendide luci su di un insenatura del Lago della Vacca


Chi è che mangiava polenta cipolle e fagioli ?


Il caratteristico e bizzarro masso in prossimità del Passo della Vacca. E' evidente la similitudine con il bovino


La Valle di Cadino come appare dal passo sopracitato. Sulla sinistra è visibile il sentiero alto che andremo a percorrere per ridiscendere alla macchina


Cristian e Pietro con in fronte il Passo della Vacca tra le foschie


Il sentiero alto è comodo ed ampio ma corre su ripidissimi pendii. In basso sulla destra è osservabile il Lago Nero di Cadino


Splendida fioritura di Parnassia


Stella Alpina


Aconito Napello...Alla prossima ed attenti agli escrementi delle capre che in cresta sono poco raccomandabili!!!!

3 commenti:

  1. Gran bel giro! Sono stato al lago della Vacca un paio di volte, una salendo da Bazena e una dal Gaver.

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    1. Posti raccomandati da Pietro! Difficilmente mi porta un brutte zone, anche se insite con quel benedetto toriggia! Un abbraccio professore, sul prossimo post avrò bisogno della tua cultura, preparati....

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    2. Ti saluto da Budapest, quando torno guarderò il post con più attenzione

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